escursione al lago delle baste da passo giau

Escursione al lago delle Baste da Passo Giau sulle tracce dell’uomo di Mondeval

Specchio, specchio delle mie brame chi è il più bello del reame? Chiese il Monte Pelmo.

Sei tu, rispose il lago delle Baste.

Sarà che mi sento a un passo dal cielo, ma quando cammino sulle Dolomiti mi chiedo spesso se il paradiso sia un luogo simile. Fiori colorati, pascoli verdi, marmotte che fischiano, montagne imponenti e laghi dove tutto questo può specchiarsi magicamente.

Oggi vi porto con me a fare l’escursione al lago delle Baste e al sito archeologico di Mondeval da Passo Giau per scoprire un luogo dove la bellezza naturalistica si fonde con quella della storia. Proprio a Mondeval de sora, nel 1987, venne fatta una scoperta sorprendente: fu rinvenuta una sepoltura mesolitica.

Se siete in Val Fiorentina non potete proprio perdere questa incredibile escursione che ci porta indietro di 7500 anni. Scarponi ai piedi e cominciamo l’escursione al lago delle Baste sulle tracce dell’uomo di Mondeval!

Lago delle Baste: il punto di inizio dell’escursione da Passo Giau

Lasciata l’auto a Passo Giau ci incamminiamo lungo il sentiero 436 dell’Alta Via delle Dolomiti n.1 che ci porterà proprio fino alla meta della nostra escursione. L’imbocco del sentiero si trova sotto la Chiesetta di San Giovanni Gualberto. Continuiamo per circa 1 km fino alla forcella di Col Piombin (2239 m). Questa prima parte dell’escursione ci permette di avere una vista sorprendente fino a Punta Penia sulla Marmolada.

Arrivati alla forcella di Col Piombin scendiamo, sempre lungo il sentiero 436, tra il monte Cernera e i Lastoi de Formin per poi affrontare l’impegnativa salita che ci porterà alla forcella Giau (2360 m). In circa 2 km ci troviamo a fare un significativo dislivello (circa 200 m), ma siamo arrivati al punto più alto della nostra escursione e la vista è impagabile: possiamo ammirare dietro di noi le Tofane, mentre davanti a noi l’altopiano del Mondeval e il Monte Pelmo.

Per raggiungere il lago delle Baste scendiamo nuovamente lungo il sentiero che scende sulla destra nei verdi pascoli o continuiamo sul 436 e scendiamo a destra in prossimità del lago. Arriviamo finalmente al bellissimo lago delle Baste dove si specchia sua maestà il Pelmo in tutto il suo splendore. Riprendiamo il sentiero 436 e seguiamo le indicazioni per il sito archeologico di Mondeval, che raggiungiamo dopo altri 25 minuti di cammino e dopo aver superato un ruscello. Qui è possibile vedere il masso dove fu appunto ritrovata la sepoltura mesolitica. Ci fermiamo ad ammirare nuovamente il panorama: la Croda da Lago e il Becco de Mezodì. Torniamo indietro per la via dell’andata fermandoci ad ascoltare il fischio delle marmotte che ci accompagnano lungo il cammino.

Si tratta di un’escursione di circa 10 km con un dislivello totale di circa 500 m. Ci impiegherete circa 4 ore ad andare e tornare.

Sito archeologico di Mondeval: una camminata nella storia

L’uomo di Mondeval è un cacciatore vissuto circa 7.500 anni fa. Come abbiamo visto, il suo scheletro fu ritrovato, con l’intero corredo funerario, a 2150 metri di altitudine a Mondeval de Sora. È possibile ammirare l’uomo di Mondeval e approfondire questa incredibile scoperta presso il Museo Vittorino Cazzetta a Selva di Cadore.

Fotografie e testo © Anna Roscini | Riproduzione vietata

2 Commenti
  • Liborio Francesco Fabio Micciche
    Posted at 07:00h, 01 Settembre Rispondi

    Buongiorno vorrei partecipare all’escursione passo giai sui prati mondeval.
    Quale giorno è programmata l’escursione?
    Se fosse questa domenica io sarei libero e credo il meteo sia anche favorevole.
    Posso avere il vostro contatto per eventuali altre escursioni future?
    Voglio fare una premessa normalmente cammino con mia madre che è anziana ha 80 anni ma porta a termine il cammino anche se con un passo molto lento e con varie pause. Voglio rassicurare sulla sua condizione di salute perché molto spesso anzi quasi sempre non riesco a trovare guide disponibili ad accompagnarci.
    Solo la settimana scorsa abbiamo fatto due versanti del Montasio. Terra rossa e poi quello più difficile perché prevede 9 tronconi ferrata siamo arrivati al bivacco Vuerich.
    Non dico questo per esibizionismo, perché per me camminare è introspezione, e godere della bellezza dei paesaggi. Sono solo esasperato dei continui no che mi sento dire da qualsiasi guida ambientale.
    Spero in una vostra risposta positiva.
    Un cordiale saluto Fabio Micciche

    • Anna Roscini
      Posted at 10:47h, 01 Settembre Rispondi

      Caro Fabio complimenti alla tua super mamma! Purtroppo non posso esserti d’aiuto: io non sono una guida e non organizzo escursioni di gruppo. Gli articoli che vedi sono solo frutto dei miei cammini personali. Hai provato a seguire le guide di Selva di Cadore? Sono sicura organizzeranno escursioni di questo tipo. Buoni passi

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