spiagga nera di Reynisfjara in Islanda

Visitare la spiaggia nera di Reynisfjara in Islanda

C’è un luogo in Islanda, in cui il mondo, in alcune giornate, sembra perdere i suoi colori. Quasi come fossero stati tolti di proposito perché avrebbero distolto l’osservatore dalle emozioni che un posto così misterioso e affascinante può dare. Ci troviamo nella spiaggia nera di Reynisfjara, tra sabbia vulcanica, ciottoli levigati dal mare e maestose scogliere. Reynisfjara Beach si trova nella costa meridionale dell’isola, poco distante dalla città di Vík í Mýrdal e a circa 187 chilometri da Reykjavik, la capitale della terra del ghiaccio e del fuoco. Se vi state chiedendo cosa visitare in Islanda, oggi vi spiego perché nel vostro viaggio non può mancare la visita a una delle spiagge più spettacolari del mondo.

La scogliera di colonne di basalto

Che cosa vedere a Reynisfjara

Arrivati sulla spiaggia nera, sulla sinistra potrete subito ammirare Gardar, la scogliera di colonne di basalto a base esagonale che a me ricorda tanto un organo; per poi proseguire, con la bassa marea, fino alla grotta naturale di Hálsanefshellir. Di fronte a voi vedrete spuntare Reynisdrangar, i faraglioni di roccia lavica che emergono dal mare. Mentre in lontananza, sulla destra, il famoso promontorio Dyrhòlaey. Se sarete fortunati, sopra la vostra testa vedrete tantissime pulcinelle di mare volare e lanciarsi coraggiose nel vento: usano fare i loro nidi proprio sulla scogliera.

Natura incontaminata: attenzione alle onde anomale

Dopo avere lasciato l’auto nell’ampio parcheggio presente in zona, potrete incamminarvi sul sentiero che vi porterà alla scoperta della spiaggia nera. Non dimenticate di leggere il cartello informativo prima di entrare: come prima cosa è bene sapere che la spiaggia di Reynisfjara non ha un carattere docile. Le onde sono minacciose, la corrente è forte e il vento fischia. Qui la natura regna sovrana e bisogna non solo rispettarla, ma anche prestare la massima attenzione in ogni momento: è bene stare lontani dall’acqua per evitare le onde anomale che spesso si creano senza avvisaglia. Si dice che la causa di queste forti correnti sia proprio il fatto che l’unica terra a sud di Vík e Reynisfjara sia l’Antartide. Ciò implica che le correnti atlantiche abbiano un sacco di spazio da percorrere indisturbate e tempo per gonfiarsi a dovere, prima di arrivare ad infrangersi con prepotenza sulla costa islandese.

La leggenda dei Reynisdrangar, i faraglioni al largo della spiaggia nera  

Secondo il folklore islandese, queste grandi colonne di basalto un tempo erano dei troll. Di notte i furbacchioni cercavano di trascinare le navi fino a riva, ma un giorno accadde che l’alba li sorprese ancora in mare e i primi raggi del sole li trasformarono in pietra. Secondo un’altra leggenda invece i troll avrebbero rapito e poi ucciso una donna. Il marito, disperato, li inseguì per poi tramutarli in pietra. Solo in questo modo, pensò l’uomo, le creature non avrebbero più potuto fare del male a nessuno.

Una spiaggia da film

Non si può dire che Reynisfjara non sia un luogo surreale e spettacolare. Molti registi hanno scelto questa location per ambientare alcune scene di film e serie tv. Tra queste, Game of Thrones, Lost in Space, Rogue One a Star Wars story, Noah, Into Darkness Star Trek.

Fotografie © Anna Roscini | Riproduzione vietata

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